Mads Mikkelsen. Death Stranding è qualcosa di mai visto prima

Lo aveva già anticipato Norman Reedus in alcune interviste precedenti. L'attore danese, reduce dal festival di Cannes ha rilasciato una succosa intervista al magazine Total Film, poi riportata da GamesRadar. 

 


 

La prima informazione interessante che ci viene fornita è una conferma <<Death Stranding avrà elementi dei Social Media. i giocatori da tutto il mondo dovranno collaborare utilizzando diversi mezzi. Il cuore del gioco è questo, la collaborazione>>. Per ora il concetto di Strands si ferma qui,

 

Se dai tre trailer usciti finora i fan sembrano non averci capito granchè, consoliamoci, persino Mikkelsen non è molto convinto <<Lui [Kojima] prova a spiegarmelo ancora e ancora e ancora, e quando penso di averci capito qualcosa ecco che mi perdo ancora. Mi sembra di essere tornato ai tempi delle medie quando mi dicevano di saltare sul palco e improvvisare>>.

 

 Per la confusione è forse complice il metodo di lavoro di Kojima <<Facciamo il capture ma non abbiamo elementi attorno sui quali poterci basare, lo storyboard è immacolato. Interagiamo solo con le telecamere. "Vai e improvvisa e non fare domande" ecco cosa mi chiede Kojima>>

 

Mikkelsen è convinto che Death Stranding si muoverà su terreni inesplorati: <<Da quel poco che ho visto (e capito) posso già dire che sarà bellissimo.Sarà qualcosa che nessuno ha mai visto - qualcosa che nessuno ha mai fatto - ma [Kojima] non è ancora felice del risultato. Vuole essere balistico, preciso>>

 


 

Sempre riguardo il performance capture, Mikkelsen nota alcune altre stranezze. Spiega che l'interazione avviene con la telecamera (o con la persona che la indossa) e che questa risponde in maniera non convenzionale, in modo del tutto opposto a quanto ci si aspetterebbe. Ad esempio da un abbraccio scaturisce uno sparo. O almeno così si evince dalle dichiarazioni raccolte in lingua originale (il link all'intervista completa è, come sempre, disponibie in fondo all'articolo).

 

Non è ancora chiaro, alla luce di queste affermazioni, in che modo verrà interpretato il concetto di Sticks and Ropes così tanto sbandierato da Kojima fin da principio. Sta di fatto che il game director non è nuovo alle componenti cooperative/competitive nei suoi giochi. Basti pensare a come, In The Phantom Pain, la costruzione di testate nucleari fosse al tempo stesso motivo di competizione durante le invasioni FOB o di cooperazione per quanti coloro perseguivano l'obiettivo "Disarmo".

 

Le informazioni, arrivate finora col contagocce, non sembrano aiutare molto. In rete sono già tantissime le speculazioni. Forse all'E3 di giugno ne sapremo di più.

 


Fonte: GamesRadar


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Roberto "Otacon" Minasi
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Ha provato ad unirsi al circo all'età di 4 anni. Scartato perchè troppo qualificato si è rifugiato nei videogame passando dal SEGA Master System allo Snes al Game Boy per approdare infine al mondo PlayStation. Appassionato di MGS da quando aveva nove anni, adesso gioca a fare il giornalista con scarsi risultati. Dategli un caffè e vi solleverà il mondo.

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