Hideo Kojima riceve l'Andrew Yoon Legend Award a New york

Non sono una leggenda. Così Hideo Kojima ha commentato una volta appresa la notizia che avrebbe ricevuto un importante riconoscimento conferito durante la manifestazione dei New York Videogame Critics. Il premio viene solitamente assegnato alle figure che si sono distinte per il loro contributo all'industria videoludica. Se durante la nona edizione, quella del 2020, il premio era stato consegnato nelle mani di Reggie Fils-Aime per la sua gestione intraprendente di Nintendo of America, l'edizione 2021, quella del decennale, ha visto riconoscere a Hideo Kojima l'immensa creatività e innovatività dei suoi giochi. Assieme a Hideo Kojima, lo stesso premio è stato assegnato anche a Brenda e John Romero e al compianto Jerry Lawson.

 


 

 

Per l'occasione, a Hideo Kojima è stato concesso un breve spazio all'interno della manifestazione trasmessa in streaming su YouTube e Twitch questo 26 gennaio. Ancor prima che il maestro prendesse la parola, proprio Reggie Fils-Aime ha commentato l'assegnazione di quello stesso premio da lui ottenuto l'anno scorso. Secondo fils-Aime "non c'è nessuno come Hideo Kojima. In una industria sempre più concentrata sui franchise di successo e sul marketing, Kojima è sempre stato onesto con tutti e con se stesso. Lui sa esattamente come raccontare una storia. Riesce, ogni volta, ad appassionarci con qualcosa di nuovo. Ha dimostrato di essere una leggenda tra le leggende".

 

La parola è poi passata a Kojima che, con un video messaggio inviato all'organizzatore dell'evento Harold Goldberg, ha ringraziato tutti per l'onorificienza. Commenta ironico "la parola leggenda fa pensare a qualcuno che ha già un piede nella fossa quindi io non sono una leggenda. Non ancora almeno. Farò di tutto per rendermi degno di questo premio".

 

L'intervento del maestro, però, non si è limitato semplicemente ai convenevoli di rito. Harold Goldberg ha rivolto alcune domande al suo ospite nel tentativo di comprendere meglio come si sia evoluto il suo modo di lavorare. Kojima, innanzitutto, spiega che Penguin Adventures non può propriamente essere considerato il suo primo progetto. Spesso, conferma il game creator, viene erroneamente menzionato come uno dei membri che hanno lavorato al progetto. In realtà il suo coinvolgimento è stato minimo e il suo primo vero lavoro a finire sugli scaffali è il primissimo Metal Gear. Nel corso delle stesse dichiarazioni, Kojima spiega anche che prima del gioco del 1987 c'è stato un altro progetto, poi cancellato a metà della produzione da Konami a causa dell'impreparazione di Kojima nel campo della programmazione. Una scelta naturale, afferma lo stesso Kojima che, allo stesso tempo, ammette anche di avere imparato tanto da quella prima doccia fredda e di aver fatto tesoro di quegli stessi insegnamenti.

 

L'ex presidente di Nintendo America, invece, ha chiesto a Kojima di spiegare quali siano le fonti di ispirazione per il suo lavoro. Come prevedibile, immediata la menzione al cinema ma, come oramai abbiamo capito da tempo, anche le serie-tv, i romanzi e la musica svolgono un ruolo importante nel processo creativo del game director.

 

 

Insomma, anche se lui sente di non essere ancora una leggenda vera e propria, non si può negare che il ruolo di Kojima nel panorama videoludico sia quello da protagonista vero e proprio. Il suo ultimo titolo, Death Stranding, è arrivato sugli scaffali nel novembre 2019. Secondo alcune fonti, il maestro sarebbe già al lavoro sul suo prossimo progetto. Non possiamo che essere felici, soddisfatti ma soprattutto curiosi di scoprire cos'altro abbia in serbo per noi.

 

 


Fonte: Kojima Productions


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Roberto "Otacon" Minasi
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Ha provato ad unirsi al circo all'età di 4 anni. Scartato perchè troppo qualificato si è rifugiato nei videogame passando dal SEGA Master System allo Snes al Game Boy per approdare infine al mondo PlayStation. Appassionato di MGS da quando aveva nove anni, adesso gioca a fare il giornalista con scarsi risultati. Dategli un caffè e vi solleverà il mondo.

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