La dibattuta scissione tra il prolifico Hideo Kojima e la software house Konami ha animato le discussioni degli appassionati di videogiochi per mesi in quella che si è rivelata essere non solo una conclusione di contratti, ma un vero e proprio contrasto di intenzioni che è sembrato persino sfociare nel mobbing. Geoff Keighley è tornato sull'argomento ricordando quando, nel 2015, ancora sotto contratto con Konami, Hideo Kojima era impossibilitato a ritirare i premi per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, secondo Keinghley ampiamente meritati. Una condotta ingusta da parte dell'azienda nei confronti di un dipendente.
Il dato più inquietante Keinghley lo riporta subito dopo: "Il fatto che abbia finito quel gioco in quelle circostanze è semplicemente fantastico. E' stato rinchiuso in una stanza separata, su un piano diverso dal suo team di sviluppo, per gli ultimi sei mesi di sviluppo del gioco. Non riusciva nemmeno a parlare con loro ma doveva farlo attraverso intermediari."
Non proprio confortante lavorare in queste condizioni, non credete?
Ora che Kojima è di nuovo "a piede libero" ed è uscito un nuovo trailer di Death Stranding, l'amico Keighley è stato molto orgoglioso di poterlo ripresentare al grande pubblico non mancando di elogiarlo senza riserve.
L'affaire Konami ha coinvolto anche il noto regista, e ora collaboratore di Kojima, Guillermo Del Toro il quale avrebbe dovuto essere uno degli autori del nuovo Silent Hill, poi cancellato. Il regista ha definito la scelta di Konami: "Una delle cose più stupide che io abbia mai visto fare", prendendosi gli applausi virtuali di una larga fetta di appassionati.
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