Kenji Yano spiega come interpretare la storia di MGSV

Fin dalla pubblicazione di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain sono circolate moltissime teorie su come percepire la mancanza della richiestissima Missione 51, su come affrontare la Missione 46 o su come ottenere il finale "Peace" con l'azzeramento delle testate nucleari nelle FOB. Per questo Famitsu ha intervistato Kenji Yano, esperto di Metal Gear, responsabile di un'approfondita analisi della saga ed editore dei romanzi del gioco di Itoh, Hase e Nojima, nonché ospite frequente di Kojima Station.

 

https://twitter.com/Kojima_Hideo/status/643969048607223808

 

L'intervista comincia con un commento al tweet di Kojima, che parla di come il passaggio del testimone da Snake al giocatore dovrebbe diventare un "vuoto" che faccia andare avanti la persona dietro al gamepad: secondo Yano quello spazio non dev'essere riempito completamente ed è il cuore di The Phantom Pain, perché in quello spazio ci sarà sempre un eroe ma c'è anche abbastanza spazio per procedere.

 


 

 

Appurato questo passaggio,Yano presegue affermando che Kojima gli spiegò i temi centrali di The Phantom Pain già nel 2011, il quale risulta leggermente diverso dall'idea originale: "Ishmael avrebbe dovuto essere Huey, Snake Ahab e il nemico dei Diamond Dogs avrebbe dovuto essere l'America. La storia doveva essere impostata dal punto di vista di Huey che, come cittadino americano, avrebbe dato ragione agli USA per tutto il tempo."

 

Il tema di Moby Dick, la balena bianca co-protagonista dell'omonimo romanzo di Melville, sembra avere ispirato una parte di TPP molto più consistente di quanto possa apparire: "La balena è un'allegoria del potere che governa il mondo; non solo cibo, ma anche ossa e olio soprattutto" con MGSV, Kojima ha portato i temi trattati da Melville nel ventunesimo secolo: "Pare ovvio che Afghanistan e Africa siano le location per TPP. Entrambe producono olio e materiali preziosi [...] inoltre MGSV e Moby Dick condividono il tema della vendetta; da quando Skull Face fa la sua apparizione tutto diventa un continuo loop di azione e reazione, è tutto un occhio per occhio, dente per dente."

 

 

Appare evidente come il prodotto finito sia profondamente diverso da ciò che era stato immaginato nel 2011, Huey è stato rimpiazzato da Snake nel ruolo di Ahab perchè: "Ahab vuole solo la sua vendetta personale, in realtà viene utilizzato come analogia di come la giustificazione della vendetta si basi sull'istinto che la trasforma in una giusta causa" e continua "ma in MGSV in effetti l'America è la Moby Dick sovraccarica". MGSV diventa dunque uno strumento attraverso il quale il giocatore sperimenta ogni cosa da più punti di vista, imparando che ciò che viene etichettato come "male", talora può essere "necessario", o anche "giusto", a seconda dei punti di vista.

 

"Per essere più precisi", continua Yano, "lo scopo è di rivelare che il sistema su cui si basa il mondo definisce l'esistenza di Big Boss come 'malvagia'. Ecco perché MGSV ti dice chiaramente che Ahab sei tu, il giocatore. Ti dice 'adesso devi provare sulla tua pelle l'assurdità di essere etichettato come malvagio a causa dei metodi manipolatori dello status quo globale'. [...] Affinché passi quel messaggio non può essere Huey a dirlo dato che si trova dalla parte dell'America. Deve essere Big Boss stesso a veicolare quel messaggio."

 


 

 

L'intervista, poi, si sposta sulle FOB online, in particolare sul possesso di armi nucleari. MGSV ha luogo nel 1984, la Guerra Fredda si sta concludendo in quanto gli Stati Uniti iniziano il programma SDI (Strategic Defense Initiative - Iniziativa di Difesa Strategica; programma che aveva come obiettivo la difesa degli Stati Uniti da attacchi nucleari) con il presidente Reagan e l'Unione Sovietica inizia a mostrare segni di cedimento. "Ma noi abbiamo vissuto oltre quel periodo della storia" dice Yano, "e quindi sappiamo che combattere nel nome della giustizia e combattere nel nome della vendetta sono due lati della stessa medaglia. [...] Credo che Kojima volesse che il giocatore vivesse l'esperienza di MGSV come Big Boss in modo da vedere come funziona il mondo reale, che la retribuzione e il circolo della vendetta sono le basi per ogni guerra e conflitto. Ciò di cui fa esperienza il giocatore dopo la fine del capitolo 2 è una sorta di pace che non può essere ancora ottenuta nel mondo reale. Credo che quello sia lo spirito delle missioni FOB online." Dunque ecco la ragion d'essere delle missioni FOB: un assaggio del mondo reale, di come funzionano le guerre e di come il circolo vizioso della rappresaglia, coadiuvato da una forte componente monetaria, continuino ad alimentare massacri in tutto il globo.

Yano poi continua: "Nel mondo reale i conflitti alimentati dalla razza, dalla religione, da differenze ideologiche, probabilmente non finiranno mai, ma credo che insieme le persone possano ancora sbarazzarsi delle testate nucleari. O almeno possiamo farlo in un gioco. Anche in un qualsiasi mondo fittizio, qualunque cosa che ti dia l'impressione della realtà. Vederla in questo modo è sicuramente lo spirito della modalità FOB online. Una risposta al sentimento che l'abolizione nucleari sia impossibile."

 


 

 

Infine l'intervista si è spostata sul tema "MGSV incompleto", pensiero che molti condividono. Yano crede che questo pensiero sia dovuto a due fattori. Primo tra tutti il fatto che alla fine del gioco, dopo tutto il tempo passato a pensare di star giocando con il vero Big Boss, si scopre che in verità il protagnista è un altro. Dice, ridendo un po', che il sentimento che molti hanno visto infiammarsi nei propri cuori non è dissimile da quello che ebbero quando in MGS2 videro che il protagonista non era Snake, ma Raiden. "Alcuni giocatori non furono in grado di accettare che c'era un nuovo protagonista, Raiden, e si sono arrabbiati molto. Ma al giorno d'oggi MGS2 è considerato un capolavoro. MGSV è un gioco molto più lungo di MGS2, dunque è come se la lunghezza del gioco abbia amplificato quel sentimento." Yano inoltre non ritiene che l'assenza della missione 51 sia cruciale riguardo questo aspetto. Dopo la missione 46 "(i giocatori) Scoprono che essi stessi sono Big Boss. Così quella diventa la loro storia. Loro stessi hanno partecipato al massacro sulla Mother Base, la scomparsa di Quiet, l'esilio di Huey. Credo che Il Regno Delle Mosche" (la missione 51) "sia diventato una valvola di sfogo per far uscire tutta la pazzia e la confusione che hanno seguito quella rivelazione. Ma in verità questo era proprio quello che Kojima voleva."

 

 

Conclude: "Possiamo essere Big Boss adesso. Possiamo tutti tenere alta la testa e lavorare per salvare il mondo, il nostro vero mono. Quindi facciamolo. [...] Credo che questo sia il senso di vuoto che Kojima ci ha dato attraverso MGSV."


Fonte: Famitsu


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Francesco "Zadornov" Simionato
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Veneto DOC, o così si fa per dire visto che né beve né bestemmia. Rivelazione dell'anno nel corpo newser del sito, i suoi articoli sono sempre impeccabili. Unico difetto: l'R moscia da tastiera. Studia relazionali internazionali e diritti umani, il suo sogno è trovare l'anima di Sabaku nel prossimo Souls.

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