La notizia era ormai nell'aria da mesi ma l'ufficialità è di poche ore fa: da venerdì 9 ottobre 2015 Hideo Kojima non è più un dipendente Konami.

Il game developer, padre di una delle più famose saghe di videogiochi mai esistite, avrebbe tenuto un party di commiato negli studios di Konami LA alla presenza di circa un centinaio di persone. Tra di esse non erano presenti né il presidente Konami Hideki Hayakawa né il CEO Sadaaki Kaneyoshi.

Non sono chiari ancora i motivi che hanno portato le due parti all'interruzione di un rapporto nato nel 1986, secondo il giornalista Simon Parkin ("The New Yorker") la causa è da ricercare nella nuova linea aziendale adottata da Konami.

Come più volte ricordato, nel maggio di quest'anno Hayakawa allora CEO della software house nipponica, annunciò che la sua azienda si sarebbe orientata più sul crescente mercato del mobile gaming abbandonando, di fatto, la quasi totalità delle produzioni Tripla A per console. A pagare lo scotto di tale virata sono state le unità più dispendiose e tra queste ovviamente non poteva non figurare Kojima Productions, liquidata ufficialmente a luglio, a soli due mesi dall'uscita di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

Proprio The Phantom Pain potrebbe essere stato il vero pomo della discordia: lo sviluppo dell'ultimo capitolo della saga Metal Gear è infatti costato a Konami più di 80 milioni di dollari e 5 anni di attesa.

Hideo Kojima non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito adducendo come scusa una clausola legale che lo impegnerebbe in una sorta di patto di non belligeranza (competizione) con Konami fino a dicembre, scaduti i termini di tale accordo il game deveolper sarebbe completamente libero da qualsiasi vincolo contrattuale con il suo (ormai) ex datore di lavoro.