Massimo Marinoni non è certo un uomo che ha bisogno di presentazioni se avete vissuto la fine degli anni 90 da videogiocatori probabilmente avrete ascoltato la sua voce quando, accesa la PlayStation, vi siete lasciati proiettare in uno dei tanti universi immaginifici creati per la prima console Sony. In questa intervista c'è tanto Otacon ma ancora più Massimo. Lo abbiamo raggiunto "al codec" grazie anche alla collaborazione con il canale partner Four To Play e i colleghi di Natural Born Gamers. In fondo all'articolo troverete l'intervista completa di cui qui vi riportiamo i momenti salienti.
Stiamo parlando con un doppiatore quindi è quasi spontaneo chiedere come hai cominciato?
Ho iniziato dopo la laurea alla scuola di arte drammatica a Londra, stavo cercando un modo per applicare le mie conoscenze ed ho provato vari campi: cinema, corporate, televisione ma alla fine mi sono innamorato del doppiaggio ed ho capito che era la strada che avrei dovuto seguire.
Tanto amore per il doppiaggio quindi, cosa lo rende così unico?
Non si perde tempo, anche se risicato è comunque lineare; entri fai il lavoro esci. Devi concentrarti come un ninja sul lavoro e registri, registri, registri finchè non riesci. Come attore invece la tua vita è fatta di attese; aspettare d'esser chiamato, truccato, andare in scena. Un continuo aspettare.
Sei stato la voce di Spyro, di Otacon, di Gray Fox e tanti altri ma quale ti è piaciuto di più?
Beh probabilmente proprio Gray Fox, mi sento forte anche se non lo sono; mi sento forte anche se non lo sono; sento di avere i valori dei Samurai e di essere un Ninja anche se non lo sono. Anche interpretare Cavalcante de Cavalcanti in Dante's Inferno e tutti gli altri personaggi interpretati sempre lì, un esercizio completo dove si comunicava oltre che con la voce anche con i respiri e i silenzi. Spyro... beh Spyro mi ha fatto tornare anche un po' fanciullo.
Un personaggio che rifaresti e uno di cui ti sei pentito?
Non bisogna vivere pentendosi, non mi pento di nulla ma se potessi rifare li rifarei tutti perchè sono un perfezionista e posso sempre migliorarmi. Ma anche per riviverli con una intensità diversa, ovviamente.
Vivi a Londra da anni, perchè questa scelta?
E' stata una scelta d'amore almeno all'inizio e sull'amore sto imparando tanto: la freccia di Cupido è avvelenata, tu non sai se ti fa male o meno. Poi il veleno fa il suo lavoro e tu non ti rendi conto più di nulla... Tutto questo per dire che di Londra ho visto tutto e fatto tutto il possibile, adesso ho voglia di cambiamento e vivere più contatto con la natura. Ma non credo tornerò a vivere in Italia.
Com'è il rapporto con i tuoi studenti?
Cerco sempre di aiutarli ma sono molto severo, molto più degli insegnanti nelle scuole di recitazione di Mosca. L'arte della recitazione è profonda, seria, trascendentale dove dare di tutto e di più. E alle volte mi incazzo anche e quando do' in escandescenze lo faccio in italiano con qualche rifinitura in inglese ma l'italiano... L'italiano ha un numero di sfumature meraviglioso per incazzarsi.
Un aneddoto sul doppiaggio di Metal Gear Solid?
Beh di sicuro quello che mi torna in mente subito è legato a Gray Fox quando, in alcuni punti inizia a parlare giapponese. Ho scoperto solo dopo che stesse elencando le fermate della metro di Tokyo ma per un lungo periodo credevo stesse facendo chissà che discorsi.
Come si evolverà il mondo del doppiaggio?
Si evolverà sempre ma la direzione che vedrò io è sempre più un doppiaggio teso al naturalismo, all'aderenza alla realtà. Sempre meno marcato e sempre più sentito.
Queste sono solo alcune delle risposte che Massimo ci ha dato; di seguito trovate l'intervista integrale. Buon divertimento!