Sono servite 30 pagine di speciale a Famitsu per raccontare i primi quattro anni di vita di Kojima Productions. L'ultimo numero della rivista, uscito nelle edicole giapponesi lo scorso 23 gennaio, contiene al proprio interno la summa del lavoro svolto fino ad ora dalla software house indipendente.
All'interno dello speciale è inserita anche una lunga intervista ai due numeri uno della compagnia - Hideo Kojima e Yoji Shinkawa - che in cinque pagine raccontano le loro ambizioni e i loro progetti per il futuro ma non tralasciano di narrare qualche retroscena fino ad ora rimasto privato.
L'intervista integrale non è ancora disponibile sul web ed è al momento appannaggio di chi possiede una copia di Famitsu. Fortunatamente a presentare un riassunto degli argomenti trattati ci ha pensato il sito dualshockers che ha anche estratto i passaggi fondamentali delle dichiarazioni rilasciate dal "dinamico duo"
In cinque pagine vengono raccontati anneddoti, molti già noti ovviamente, ma anche alcune vicende sconosciute fino ad oggi. In particolare Kojima ha raccontato come l'idea di coinvolgere Shinkawa nella nuova compagnia non fosse frutto di una richiesta fatta direttamente. Shinkawa avrebbe deciso di lasciare Konami in completa autonomia per avere la possibilità di continuare a lavorare con Kojima. Così facendo, aggiunge lo stesso Shinkawa, avrebbe seguito anche il consiglio di uno dei suoi mentori che, tempo addietro, gli aveva suggerito di non interrompere la collaborazione con quel game director così estroso e autentico vulcano di idee.
Il passato però è passato, per quanto riguarda il presente parte del pensiero è andato a Death Stranding, primo vero banco di prova per l'adesso indipendente Kojima. Il gioco uscito lo scorso 8 novembre ha raccolto pareri contrastanti da parte di pubblico e critica: da entrambe le parti c'è chi ne osanna la trama, le intuizioni, la colonna sonora, le interpretazioni attoriali e chi invece ne critica le meccaniche, i ritmi e il gameplay. Sia Kojima sia Shinkawa non sembrano impensieriti: Metal Gear, Boktai e persino P.T. hanno raccolto un ampio ventaglio di pareri. Questo significa che si può - e si deve - ancora migliorare e che magari, nel futuro, l'opinione comune potrebbe essere rivalutata come già successo con Metal Gear Solid 2, ad esempio.
Nella successione della linea temporale dopo passato e presente tocca al futuro ed è proprio quando la mente dei due creator si sposta avanti nel tempo che abbiamo le dichiarazioni più interessanti: dal punto di vista ludico Hideo vorrebbe lavorare a più giochi in parallelo, magari alcuni titoli minori per il solo mercato digitale o pubblicati a episodi da affiancare ad un progetto tripla A (progetto che, secondo alcuni, sarebbe già in lavorazione). Per adesso però Kojima si chiede se la sua compagnia abbia davvero la forza di sostenere un ritmo simile.
Ma il futuro di KojiPro potrebbe non limitarsi al solo mercato videoludico: Hideo e Yoji non escludono la possibilità di iniziare a lavorare ad un manga a tema mecha, così caro a entrambi. Per Kojima sarebbe un ritorno alle origini, lui così innamorato dei robottoni da sviluppare attorno ad essi interi videogame per i quali il supporto delle capacità di Shinkawa è stato fondamentale. Anche per quest'ultimo l'idea è allettante; ricominciare a disegnare mecha su un supporto analogico, avere tangibile tra le mani il frutto del suo lavoro. Un sogno lasciato troppo a lungo in un cassetto.
Oltre ai manga vengono presi in considerazione anche gli anime. La vena registica di Kojima e le capacità di design di Shinkawa verrebbero testate in un campo inedito per entrambi. C'è da chiedersi cosa potrebbe venir fuori se il loro sodalizio si concretizzasse anche nel mondo dell'animazione.
Fonte: Famitsu via Dualshockers
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