The Art of Metal Gear Solid V: Il mistero di Chico

Mancano ancora pochi giorni per l'uscita ufficiale di The Art of Metal Gear Solid, il libro edito da Dark Horses e curato da Ashley Wood che raccoglierà al proprio interno numerosi artwork originali inerenti MGS V: The Phantom Pain.

 


 

Nonostante però la data di consegna sia fissata al 15 novembre, in rete, grazie all'utente Reddit rflyon, hanno già iniziato a circolare alcune immagini che ritraggono le pagine del libro.

 

 


 

 

Come prevedibile, tra di esse sono presenti alcuni schizzi raffiguranti i concept da cui si sarebbe dovuta sviluppare la tanto chiaccherata Missione 51: Kingdom of the flies. Artwork non del tutto originali dato che, alcuni di essi, erano già stati resi visibili, insieme alle cut-scenes già ultimate, nel Blu Ray extra presente nella collector edition (le scene sono state rese poi disponibili su youtube).

 


 


 


 


 

 

 

Ciò che però non torna è la presenza tra le pagine anche di un concept art mai utilizzato per Chico Valenciano Libre, il giovanissimo fratello di Amanda. La presenza di questi artwork è, purtroppo, una conferma del cut-content che ha lasciato l'amaro in bocca a tanti giocatori. L'artwork da solo, infatti, non rende giustizia ad un personaggio che, seppur secondario, è stato al centro delle vicende di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes e che è stato poi liquidato in The Phantom Pain con una singola cassetta audio (What Happened to old Mother Base members: Amanda) della durata di appena 50 secondi, dove Chico viene dichiarato morto nello schianto dell'elicottero che conclude gli eventi di Ground Zeroes .

 


 

 


 

 

A questo punto è lecito pensare che altre sottotrame e altri personaggi, inizialmente abbozzati, siano poi stati eliminati dal prodotto finale per perdersi nell'oblio. Immagini e storie, queste, destinate ad esistere solo nella fantasia e nei cuori di tanti appassionati.


Fonte: Reddit


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Roberto "Otacon" Minasi
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Ha provato ad unirsi al circo all'età di 4 anni. Scartato perchè troppo qualificato si è rifugiato nei videogame passando dal SEGA Master System allo Snes al Game Boy per approdare infine al mondo PlayStation. Appassionato di MGS da quando aveva nove anni, adesso gioca a fare il giornalista con scarsi risultati. Dategli un caffè e vi solleverà il mondo.

Commenti

Neek2000 -

Le artwork di un videogioco non sono mai una parte inutile del mercato se si vuole completare l'esperienza del titolo, soprattutto se lo si è apprezzato appieno, quindi da non scartare a prescindere solo perché non va ad unirsi direttamente al "prodotto completo", per non scordarci neanche che la componente artistica di un videogioco non è composta solo da poligoni e/o potenze di calcolo a cui siamo abituati oggi, a cui magari diamo molta o troppa importanza. Un esempio banale, è la possibilità di un gioco 3D o 2D con bassa potenza di calcolo di risultare un lavoro artisticamente completo e godibile per gli occhi, tanto da volerci fare diversi o numerosi screen e salvarli come wallpapers, e quindi perché no, delle raccolte di artwork.

Lo prenderei volentieri un libro del genere.

I cut-content ci sono e verranno almeno colmati parzialmente da queste opere, che un'emzione ti danno sempre.

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