Ci sono lavori, storie, progetti, che anche una volta conclusi ti lasciano qualcosa dentro, soprattutto quando ti sono stati tolti bruscamente. Nonostante noi tutti sappiamo che la saga di Metal Gear sarebbe dovuta terminare già dal primo capitolo intitolato Solid e che idealmente il cerchio si è chiuso con quel finale col botto che è Guns of the Patriots, è The Phantom Pain il vero punto di rottura di una serie che ormai è leggenda: un capitolo che apre mille interrogativi anche dopo il discusso finale e che in qualche modo, con i fatti narrati, riscrive la storia di Big Boss, Solid Snake e di tutto quello che avevamo imparato in sei giochi. Però, a differenza del ciclo precedente, durato trent'anni, Kojima non sarà più lì a dettare le regole.
https://twitter.com/HIDEO_KOJIMA_EN/status/788058561024630784
E Kojima lo sente, sente che quella saga è importante e che MGSV segna la fine della sua era nel mondo di Metal Gear, e si commuove ascoltando la colonna sonora di The Phantom Pain mentre viaggia in aereo. I fan che vedono il tweet rispondono, ringraziando del lavoro svolto finora, e come dice #FurriesForTrump...
https://twitter.com/TheConfurvative/status/788058926319144960
Noi lo ricordiamo così, con la sua ingombrante ma sempre apprezzata presenza nei suoi giochi, perché sappiamo che non ci saranno mai più altri Metal Gear col suo bel visino asiatico.
"That was perfect"
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