Konami e il rapporto con i suoi dipendenti

Kotaku ci riporta la notizia che secondo Nikkei, l'editore finanziario asiatico più grande, Konami sta trattando i suoi impiegati come fossero prigionieri. La situazione è da anni che si sta inasprendo, ma ora sta acquisendo caratteri orwelliani.

 

 

La situazione è iniziata a peggiorare nel 2010 quando è uscito un gioco per mobile di nome Dragon Collection: un social game costato pochissimo in fase di sviluppo, ma che ha riscosso grande successo e grandi incassi. Di conseguenza, ai vertici di Konami si è pensato bene di slittare dallla classica filosofia di produzione di videogiochi hardcore ad una più semplice filiale di produzione di titoli social e mobile, potenzialmente molto più lucrativi

 

Tutto ciò può in apparenza sembrare normale, se non fosse che Konami da allora ha cominciato a trattare i propri dipendenti in modo molto strano. Vi riportiamo qui di seguito alcuni commenti presi dal report di Nikkei:

 

- Lo studio Kojima Productions è stato rinominato "Dipartimento di Produzione numero 8". I computer in questa sezione non sono connessi a internet e sono abilitati soltanto all'invio di messaggi interni.

 

- Gli impiegati che lasciano la compagnia durante le ore di pausa pranzo sono monitorati e se ritardano il rientro sono immediatamente richiamati.

 

- Ci sono telecamere negli uffici e nei corridoi non per questioni di sicurezza ma per monitorare i movimenti dei propri dipendenti.

 

- La maggior parte degli impiegati Konami non ha un proprio indirizzo email, ad eccezione dello staff che deve comunicare con l'esterno come i PR. Tutti gli altri invece hanno un indirizzo email generato in modo randomico che viene cambiato ogni tot mesi.

 

- Gli sviluppatori non considerati utili sono riassegnati ad altre mansioni come guardie di sicurezza, staff di pulizia per i fitness club della compagnia o assegnati alle slot machine pachinko. Tutto ciò non capita soltanto allo staff giovane, ma anche a chi ha lavorato lì per anni. Nel 2013, Asahi News, uno dei quotidiani giapponesi più famosi, ha intervistato un impiegato Konami che fu riassegnato per lavorare presso gli slot pachinko, causandogli una forte depressione.

 

- Lo stesso impiegato dopo aver lasciato Konami per un altro lavoro, annunciò il tutto su Facebook. Il suo post fu monitorato e tutti i dipendenti che misero il "like" furono riassegnati ad altre mansioni.

 

Le famose macchine Pachinko

 

Vi invitiamo a prendere queste notizie con le pinze, ma stando alle ultime elucubrazioni mi sento di poter garantire per la loro veridicità. 


Fonte: Nikkei, Kotaku


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