Per "guerra fredda" si intende una situazione di antagonismo che non sfocia in una guerra.
Il termine contrario, che indica un conflitto armato, è "guerra calda".
Dopo la Seconda guerra mondiale si viene a creare una situazione di conflitto tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica per l'espansione della propria potenza. I gravi contrasti tra i due Paesi, entrambi dotati di armamenti nucleari, fanno temere la distruzione del mondo.
L'Unione Sovietica e i Paesi dell'Europa dell'Est formano il Blocco comunista o sovietico (Est), mentre gli Stati Uniti d'America e gli alleati della NATO formano il Blocco capitalista (Ovest). Il mondo è così diviso in due, il premier britannico Winston Churchill sostiene che una "cortina di ferro" è stata innalzata tra i due blocchi. I Paesi in via di sviluppo, che non appartengono né all'Est né all'Ovest, vengono chiamati "Paesi del terzo mondo" e diventano lo scenario delle guerre per procura tra Est e Ovest.
Dopo la Seconda guerra mondiale, l'Unione Sovietica e gli USA sono in una situazione di guerra fredda. Dalla fine del 1960 alla fine degli anni '70, tuttavia, intavolano un dialogo politico. Nel 1963 viene ratificato un trattato sulla messa al bando parziale degli esperimenti nucleari (PTBT) e la distensione (allentamento delle tensioni) raggiunge il suo apice.
La distensione finisce con l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979 e il conseguente crollo dell'economia sovietica. Nel 1989 viene abbattuto il Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, e nel dicembre dello stesso anno, dall'isola mediterranea di Malta, il Segretario generale sovietico Gorbaciov e il Presidente americano George H. W. Bush dichiarano finita la Guerra Fredda.