Clone

La parola clone deriva da “klon”, il termine usato dagli antichi greci per “ramoscello” o “ramo”. In biologia denota singoli organismi o cellule identici dal punto di vista genetico. Le due tecniche per la clonazione dei mammiferi sono la clonazione delle cellule embrionali e quella delle cellule somatiche. Clonando le cellule embrionali, i blastomeri vitali sono selezionati da un ovulo fecondato che ha iniziato a dividersi fra 16 e 32 cellule. Tali cellule sono poi trapiantate in un ovulo non fecondato, da cui è stato asportato il nucleo, che successivamente è inserito nell’utero di una madre surrogata, dove cresce e rimane fino al momento del parto. In questo modo, è possibile produrre numerosi individui geneticamente identici senza tuttavia creare copie genetiche precise del genitore. Nel caso della clonazione delle cellule somatiche, il nucleo di una cellula della pelle o di altro tessuto viene fuso con un ovulo non fecondato da cui è stato rimosso il nucleo. In seguito, l’ovulo è trapiantato nell’utero di una madre surrogata, per la gestazione fino al parto. Grazie a questa tecnica è possibile ottenere copie genetiche pressoché identiche del genitore, ma mischiando il DNA dei mitocondri intracellulari e altri fattori, come le differenze nell’ambiente di crescita,  gli individui clonati non si svilupperanno necessariamente allo stesso modo. Secondo una teoria, inoltre, i telomeri, che contribuiscono all’invecchiamento cellulare, si accorciano nel caso degli individui clonati.

Solid Snake
, Liquid Snake e Solidus Snake, prodotti con il progetto Les Enfants Terribles, erano tutti cloni da cellule somatiche di Big Boss.

Sito web sviluppato da Luca Osti
Grafica realizzata da Omar Sabry